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La
chiesa di San Cassiano sorge in un pianoro in località Gargarino a
metà strada fra l’abitato di Riva di Solto e la frazione di Zorzino.
Nel 1480 San Cassiano fu staccata dalla Pieve di Solto per decreto del
Vescovo. Dalle visite pastorali da San Carlo Borromeo nel 1575 si apprende
che nella Chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano si esercitava la cura delle
anime.
L’edificio è di epoca medioevale: in origine aveva pianta rettangolare a
navata unica, con terminazione absidale.
Esternamente ad ovest è visibile il paramento antico su cui si apriva un
ingresso acrhivoltato in elementi bianchi e grigi (databile al XIII secolo).
Sul retro della chiesa si conserva la traccia di un altro ingresso, poi
chiuso successivamente.
La chiesa fu in seguito modificata con la costruzione sul fianco est di due
piccole cappelle absidate: all’interno furono realizzati degli affreschi
raffiguranti Cristo in Mandorla e i quattro Evangelisti, e lungo il muro
occidentale, la storia della passione di Cristo entro piccoli riquadri, che
svolgevano le funzioni di “Vangelo dipinto” durante la liturgia.
Le pitture restaurate alla fine del secolo scorso, non sono integre: in
origine l’interno della chiesa era riccamente decorato. Questi affreschi,
insieme alla Madonna con il Bambino sul fronte della chiesa, sono di
attribuzione ignota e risalgono al XIV secolo. Nel 1605, come riporta una
targa sul retro della chiesa, fu modificata la zona absidale: fu chiuso
l’accesso medioevale, non più utilizzabile per l’addossarsi di un nuovo
corpo quadrangolare, dove si sviluppava l’area presbiterale; in questa fase
fu costruito il campanile a base quadrata, con archetti a pieno centro.
Nel XVIII secolo la chiesa subì nuove risistemazioni: fu chiusa una delle
cappelle occidentali per la costruzione della sagrestia; venne realizzato il
grande altare, davanti al quale fu sepolto nel 1747 il reverendo Giovanni
Stefano di Ranzanico a cui, probabilmente, sono da attribuire questi ultimi
interventi. Nel 1775 fu modificata la facciata della chiesa con
l’inserimento del portale in pietra di Sarnico, su cui è riportata questa
data. Nel pavimento della chiesa sono inseriti due palmenti di macina, sopra
i quali sono incisi una croce e delle lettere, forse pertinenti ad antiche
sepolture. |
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