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- «No» alla centrale a turbogas, «no» all'accorpamento dei reparti dell'ospedale di Lovere. Ad esprimere il loro parere sulle due importanti questioni che stanno sollevando da qualche tempo ampi dibattiti e che riguardano l'Alto Sebino, sono questa volta i Democratici di sinistra della sezione loverese «G. Buffoli». Affermano attraverso un volantino, speditoci in redazione: «I Democratici di sinistra sono contrari alla realizzazione della centrale a turbogas proposta dalla società Elettra Gll del Gruppo Lucchini nell'area della Lovere Meccanica Ferroviaria. Semplici le ragioni del nostro no: la vicinanza con un'area industriale che confina con abitazioni e ubicata in una zona di forte urbanizzazione, a poche centinaia dal nuovo porto, e la collocazione enfatizzerebbe gli effetti dell'impatto ambientale indotti dal funzionamento della centrale in termini di immissione in atmosfera dei prodotti della combustione, del rumore e dell'inquinamento, anche elettromagnetico». Sempre attraverso un volantino i Ds dell'alto Sebino hanno preso posizione sulla situazione dell'ospedale di Lovere. Si legge: «Il ministro della Sanità nella sua recente visita a Bergamo ha dichiarato la necessità di salvaguardare gli ospedali di montagna. Il presidio ospedaliero di Lovere non è in montagna ma è comunque un ospedale di frontiera, collocato in una zona di periferia e lontana dall'ospedale di riferimento a Seriate o a Bergamo. Alcune settimane fa l'Azienda ospedaliera ha deciso di ridurre a 46 posti letto, da 83, i reparti di traumatologia e di chirurgia-urologia. Sono sorti molti problemi e disagi sia per i pazienti che per chi lavora. Per questo è auspicabile un confronto a livello locale, tra la direzione dell'azienda ospedaliera, le istituzioni e le forze sociali affinché i problemi del presidio ospedaliero di Lovere siano affrontati oltre la contingenza e sia definito un preciso progetto per il suo futuro». |