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- Continuano a raccogliere pareri sfavorevoli i progetti inerenti la costruzione delle centrali elettriche a turbogas che le società Elettra Gll e West Energy vorrebbero realizzare, rispettivamente nelle adiacenze dello stabilimento Sidermeccanica di Lovere e sull'area dismessa dell'ex stabilimento Ols, a ridosso del confine tra Costa Volpino e Pisogne. Entrambi gli impianti avrebbero una capacità produttiva di 400 megawatt. Per quanto si riferisce alla centrale di Lovere, il senatore della «Lega per l'autonomia lombarda», Elidio De Paoli, ha presentato al ministro dell'ambiente e tutela del territorio un'interrogazione per sapere se intende intervenire per individuare un luogo più adatto alla centrale, onde scongiurare il pericolo che, nascendo a ridosso della città e del lago d'Iseo, danneggi il turismo, l'economia e il patrimonio storico locale. De Paoli ricorda, tra l'altro, che, secondo il progetto della Elettra Gll, la centrale verrebbe costruita nei pressi di un importante stabilimento balneare e vicino a un porto turistico-commerciale dotato di 300 posti barca. Anche la centrale proposta dalla West Energy incassa un altro no. Alla levata di scudi formalizzata qualche tempo fa dai comuni di Costa Volpino e di Pisogne, ora si aggiunge anche il no di Gian Mario Poiatti, capogruppo dell'Ulivo in Comunità montana Alto Sebino, e dei consiglieri Adelio Gregori e Agostino Belotti. Ieri hanno presentato alla Comunità montana una mozione perché, nell'assemblea del prossimo 27 febbraio, faccia suo «il netto dissenso e la forte contrarietà» nei riguardi di una proposta che, secondo loro, «ignora elementari criteri di programmazione e di attenzione alle peculiarità dell'ambiente». Sottolineano che l'emissione in atmosfera dei gas di scarico della combustione, il rischio di incremento dei campi magnetici, di alterazione del microclima locale e l'aumento della rumorosità prodotti dalla nuova centrale potrebbero peggiorare le attuali condizioni ambientali. Alla Comunità montana chiedono di invitare i Ministeri dell'ambiente e dell'industria a «congelare» le richieste relative al rilascio delle autorizzazioni alla costruzione di nuove centrali. |