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Titolo: Alto Sebino: Ribadito il «no» alla centrale | |||||
Data: 11/11/2001 | Fonte: Eco di Bergamo - (Elìa Mutti) | ||||
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Alto Sebino: L'Alto Sebino ribadisce il «no» alla centrale | |||||
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News:
- Opposizione assoluta all'ipotesi di costruire la centrale elettrica che il gruppo Lucchini sembra intenzionato a realizzare nelle vicinanze del nuovo porto di Cornasola. Questa è la ferma posizione espressa dall'assessore di Lovere Mario Poiatti e dal consigliere di Castro Tersillo Moretti parlando per conto dei rispettivi Comuni e della Comunità montana Alto Sebino, di cui sono membri, nel corso dell'assemblea dell'«Osservatorio permanente per l'economia e l'occupazione» del comprensorio Sebino-Camuno-Valle Cavallina che si è svolta a Darfo Boario Terme. «Qualora i ministeri competenti dovessero autorizzare la costruzione della centrale disattendendo con ciò le aspettative e le richieste avanzate nei mesi scorsi dagli enti locali, assumeremo tutti i provvedimenti politici e amministrativi in nostro possesso per bloccare il progetto», ha detto Mario Poiatti sottolineando la perentorietà della decisione assunta dai Comuni e dalla Comunità montana. «La risolutezza di questa presa di posizione non deve essere comunque fraintesa, non autorizza a pensare che sia dettata da un atteggiamento contrario alla conservazione e al potenziamento dell'unità produttiva esistente: la Lucchini rappresenta una realtà irrinunciabile e insostituibile per l'economia locale, ma questo non significa che non debba adeguarsi al rispetto delle norme in vigore», ha aggiunto Tersillo Moretti. La centrale in discussione consiste in un impianto capace di produrre 400 mw, alimentato con gas naturale e con annesso collegamento alla rete elettrica nazionale. Secondo quanto ha riferito Poiatti la centrale, che la Lucchini avrebbe deciso di realizzare dopo la liberalizzazione della produzione e del mercato energetico, procurerebbe un impatto ambientale di non poco conto perché richiederebbe un grande ingombro strutturale con un camino alto dai 70 fino ai 120 metri e – ha aggiunto Poiatti – potrebbe portare inquinamento acustico, elettromagnetico e termico. Nel suo appassionato intervento, Poiatti ha precisato che i Comuni di Lovere e Castro e la Comunità montana sono contrari alla localizzazione della centrale elettrica perché, tra l'altro, produrrebbe notevoli emissioni di ossido di azoto che, per l'alternarsi ciclico delle correnti d'aria da e verso il lago d'Iseo, ricadrebbero quasi interamente su Lovere e Castro. Poiatti ha inoltre affermato che la centrale produrrebbe un quantitativo di energia elettrica nettamente superiore alla necessità dello stabilimento. Meno intransigenti sulla realizzazione dell'impianto i segretari sindacali del comprensorio Sebino-Camuno. Roberto Ravelli Damioli della Cisl e Domenico Ghilardi della Cgil hanno invitato i componenti dell'assemblea a tenere in considerazione il fatto che alla Lucchini lavorano 862 persone di cui 400 dell'Alto Sebino, e li hanno esortati a riflettere sulla necessità di mantenere e di favorire lo sviluppo dello stabilimento loverese. Hanno altresì sollecitato i presenti ad esprimere giudizi definitivi soltanto quando sarà possibile conoscere nei particolari il progetto che il gruppo Lucchini presenterà al ministero delle Attività produttive. Sentiti i vari pareri, il presidente dell'assemblea, Gianpiero De Toni, ha invitato poi i componenti dell'Osservatorio a tenere informati i colleghi sull'evoluzione della situazione. Interpellato telefonicamente sulla questione il responsabile delle relazioni esterne della Lucchini spa, Francesco Samino, ha ribadito che l'azienda non ha ancora presentato alcun progetto specifico al ministero per le attività produttive e che quindi auspica che il problema venga discusso e valutato serenamente solo quando il progetto verrà redatto e reso noto nei suoi dettagli. |
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