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- Torna alla ribalta, dopo un anno, il problema della centrale a ciclo combinato alimentata a gas naturale, la cui realizzazione è stata ipotizzata nell’area industriale dismessa dell’ex-Ols, posta sui Comuni di Pisogne e Costa Volpino. La procedura per l’autorizzazione all’installazione e all’esercizio della centrale sebina da parte della società West Energy, realizzatrice dell’impianto, prosegue, come molti amministratori locali temevano nonostante il lungo silenzio da parte della stessa società e le prese di posizione di alcuni gruppi consiliari comunali e cittadini contro tale progetto. L’istanza concernente tale autorizzazione, infatti, è stata presentata al Ministero delle attività produttive da West Energy, il 29 giugno 2002 ed integrata in questo mese di maggio, ai sensi della legge 55 del 2002. Tale legge, lo ricordiamo, prevede il rilascio di un’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, per le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all’esercizio degli stessi. Al procedimento unico partecipano le Amministrazioni interessate. E proprio per discutere su tale progetto è stata indetta, per il prossimo 20 giugno, a Roma, la prima riunione della Conferenza di servizi con la West Energy e i Ministeri (attività produttive, ambiente, salute, per i beni e attività culturali, difesa, interno e comunicazioni), la società Grtn di Roma, l’Autorità di Bacino nazionale fiume Po, Regione Lombardia, le due Province e Agenzie delle dogane Utf di Brescia e Bergamo, gli Enti locali (Comunità montane ed i Comuni coinvolti). Nella riunione gli enti partecipanti saranno chiamati, in primo luogo, ad indicare le condizioni per ottenere gli assensi previsti dalle normative, nonché ad indicare l’eventuale necessità di ottenere ulteriori informazioni sul progetto, per l’espressione delle determinazioni di competenza. Verrà anche stabilito il programma dei lavori della stessa Conferenza, in considerazione del termine previsto dalla legge n. 55 del 2002 per la conclusione del procedimento (180+90 giorni dalla presentazione del progetto preliminare e del Sia). Nel frattempo, come si legge nella lettere inviata, proprio in questi giorni, dal Ministero delle attività produttive a tutti agli Enti interessati, la West Energy deve inviare agli stessi enti copia del progetto preliminare depositato presso il Ministero. Secondo tale progetto, l’impianto sebino è costituito da un gruppo a ciclo combinato alimentato a gas naturale della potenza elettrica di 400 MW e della potenza termica immessa con il combustibile di circa 750 MW; da un elettrodotto a 380 kW di circa 1,4 km, che va dal sito della centrale alla sottostazione di Pian Camuno, interessando il territorio dei Comuni di Pian Camuno e Pisogne. E, infine, da un metanodotto di circa 10 km del diametro di 400 mm e pressione massima di esercizio 75 bar, compreso tra la centrale e la dorsale della Snam rete gas Polaveno-Darfo, riguardando i Comuni di Darfo, Gianico, Artogne, Rogno, Pian Camuno e Pisogne. |