News:
- Un documento politico unitario per contrastare il progetto di una centrale a turbogas nell’area della ex Ols, situata tra Pisogne e Costa Volpino. Questa è l’ultima azione intrapresa dai due Comuni lacustri unitamente alle due Comunità montane del Sebino Bresciano e dell’Alto Sebino, al Consiglio provinciale di Bergamo e al locale «Comitato per il no alla centrale», dopo la richiesta di autorizzazione presentata, lo scorso 29 giugno, agli organi competenti dalla società West Energy, per installare sul Sebino un impianto a ciclo combinato con turbina a gas. Il documento politico, sintesi di quelli già deliberati dagli enti locali, è stato presentato, lunedì, a Pisogne, dai componenti della Commissione, formata dai capi gruppo delle due amministrazioni comunali, dai rappresentanti degli enti montani e del Comitato, al fine di contrastare il progetto della centrale. «Speriamo che tale documento possa essere firmato anche dalla Comunità Montana di Valcamonica - spiega il sindaco di Costa Volpino, Laura Cavalieri -, poi lo invieremo alle istituzioni e a tutti gli organi sindacali ed ambientali. Nel frattempo, abbiamo già incaricato un tecnico, l’ingegner Carrara di Bergamo, per la presentazione di una serie di contro deduzioni al documento di impatto ambientale presentato dalla società West Energy, tali da dimostrare che l’area prescelta non è idonea per la centrale a turbogas». Il parere contrario ad una centrale sull’intero territorio del Sebino e della Valcamonica è espresso dagli organi firmatari della petizione, dopo aver rilevato che il luogo individuato per la centrale è vicino ad abitazioni, scuole, una chiesa con oratorio e aree agricole, e che lo stesso impianto peggiorerebbe le condizioni ambientali per l’emissione in atmosfera di gas di scarico, il notevole incremento dell’inquinamento elettromagnetico, l’alterazione del microclima locale. Gli stessi enti invitano i Ministeri dell’industria e dell’ambiente a non concedere l’autorizzazione, oltre ad invitare la Regione Lombardia e le Province di Brescia e Bergamo a valutare attentamente la quantità complessiva dell’offerta di energia in rapporto agli effettivi bisogni, analizzando con gli stessi enti locali, interessati ai progetti di insediamento centrali, il miglior rapporto tra i costi ambientali e i benefici per la collettività. |