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Titolo: Provincia: Cinque centrali per saziare la fame
Data: 06/06/2002 Fonte: Eco di Bergamo - (Mino Carrara)
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Provincia: Cinque centrali per saziare la fame di elettricità - Sono previste a Filago, Costa Volpino, Dalmine, Stezzano e Villa di Serio

News: - In Bergamasca i progetti prevedono la produzione di energia per una potenza di 1.138 megawatt
All'inizio 2002 erano sette, a metà anno sono rimaste cinque. E non è detto che tutte vedranno la luce: stiamo parlando delle nuove centrali termoelettriche nella Bergamasca per le quali sono stati presentati progetti ai ministeri. Una serie di iniziative indirizzate, nelle intenzioni, a soddisfare la fame – vera, potenziale o presunta – di energia elettrica della nostra provincia. Gli iter per la loro realizzazione sono potuti ripartire dall'entrata in vigore del cosiddetto «decreto sbloccacentrali». Inizialmente sul tappeto c'erano, in potenza, 1.568 megawatt ora sono scesi a 1.138.
La maggior concentrazione di progetti è a sud est di Bergamo a cavallo tra l'Isola e l'hinterland del capoluogo. Dalmine, Stezzano e Filago sono i Comuni interessati e candidati ad ospitare una centrale. Fino a poco fa c'era anche quello di Treviolo, ma il progetto per costruire una centrale da 50 megawatt di potenza è stato ritirato nelle scorse settimane. E nei mesi scorsi è stato ritirato anche il progetto per la realizzazione della centrale a gas di Lovere che doveva avere una potenza di 380 megawatt da realizzare nell'area dello stabilimento Lucchini.
Sempre nell'hinterland di Bergamo si colloca, ma ad est del capoluogo, una quarta centrale: quella di Villa di Serio. La quinta e ultima è nell'Alto Sebino a cavallo dei territori comunali di Costa Volpino e Pisogne.
- Filago Candidata a entrare in funzione per prima è sicuramente la centrale di Filago. L'impianto, cosiddetto di cogenerazione, è parte integrante dell'inceneritore. Quest'ultimo è in via di ultimazione e nelle prossime settimane inizieranno le prove. La centrale avrà una potenza di 8 megawatt e l'elettricità sarà prodotta col raffreddamento con acqua dei fumi dell'impianto di incenerimento. L'acqua al contatto con le alte temperature evaporizzerà alimentando la turbina per la produzione di elettricità. L'intero impianto, realizzato dalla «Ecolombardia4», costa oltre 36 milioni di euro.
Sono invece ben lontane dalla realizzazione le altre quattro centrali per le quali sono in corso le procedure amministrative per il rilascio dell'autorizzazione.
- Villa di Serio L'altro giorno a Roma si è svolta la conferenza di servizi per discutere le osservazioni sul progetto di ampliamento della centrale Italcementi di Villa di Serio. Il progetto prevede che sia più che raddoppiata passando dagli attuali 90 megawatt a 190. Insieme verrà cambiato anche il combustibile, sarà infatti abbandonato il gasolio per passare al gas. I problemi per la centrale di Villa di Serio, però arrivano da una cosiddetta opera accessoria: il metanodotto realizzato appositamente dalla Snam per alimentare la centrale. La procedura per la valutazione di impatto ambientale (Via) è stata infatti sospesa. Se l'impianto sarà ad esclusivo servizio della centrale non ci saranno problemi e la procedura potrà ripartire, in caso contrario dovrà essere intrapresa la richiesta per una specifica Via. E i tempi si allungheranno. A Roma è stato annunciato che la Commissione per la Via farà un sopralluogo a Villa di Serio.
- Costa Volpino Anche per quanto riguarda il progetto della centrale di Costa Volpino-Pisogne è stato annunciato l'arrivo da Roma della commissione per la Via. Ma l'impianto a gas, proposto dalla West Energy che avrà una potenza di 400 megawatt e che dovrebbe sorgere sull'area della ex Ols (40 mila metriquadrati due terzi dei quali in territorio di Pisogne e il resto in quello di Costa Volpino), deve fare i conti con problemi logistici e ambientali. Innanzitutto il Comune di Pisogne ha detto no alla sua realizzazione. L'ipotesi di concentrarlo tutto nel territorio di Costa Volpino pare non praticabile. Sul fronte ambientale timori vengono espressi per lo scarico delle acque riscaldate nel lago con inevitabili conseguenze sul microclima. Anche i fumi della combustione, secondo alcuni esperti, finirebbero per causare problemi perché per il «gioco» delle correnti e dei venti non si allontanerebbero dalla zona, ma vi ristagnerebbero.
- Dalmine La Dalmine Spa ha progettato la realizzazione di una centrale termoelettrica a gas per una potenza di 140 megawatt nell'area dell'ex acciaieria 1. Secondo quanto era stato annunciato in un incontro tra i vertici della Dalmine e le Amministrazioni comunali della zona verrebbero utilizzati, per un 70 per cento, gli attuali capannoni, ma verranno costruiti nuovi camini. In compenso ci sarà una netta diminuzione degli inquinanti. I tecnici, intanto, stanno elaborando il Sia – Studio di impatto ambientale – che dovrà essere presentato insieme al progetto della centrale in vista della Valutazione di impatto ambientale.
- Stezzano Sta conoscendo una dura opposizione da parte della popolazione la progettata centrale a gas di Stezzano per una potenza di 400 megawatt su un'area si 60 mila metriquadrati ai confini con Levate (tra la statale 42 e la ferrovia Bergamo-Milano). Solo 15 mila sarebbe occupato dalla centrale, il resto servirebbe per la mitigazione ambientale. Per la sua realizzazione verrebbero spesi circa 260 milioni di euro. E si potrebbe attivare il teleriscaldamento per le abitazioni.
non solo gas Mentre i riflettori sono puntati sulle centrali termoelettriche sono state presentate otto richieste per la realizzazione di altrettante centrali idroeletriche ed è in corso l'iter istruttorio, ma nulla è trapelato sulla localizzazione. Nei mesi scorsi, tuttavia, progetti per centrali idroelettriche erano stati oggetto di confronti a Ornica, Schilpario e Valgoglio.


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